Nuova via “Bastava un Piumino”
Tutto ebbe inizio durante le due giornate di apertura (24/25 giugno) al super progetto della nuova via alla cima d’Agola con il Tommy (Tommaso Marchesini) e il Nic (Nicola Zorzi).
Appeso, tra un volo e l’altro, mi cade l’occhio laggiù a circa 500mt da noi su una fessura incredibile e penso….chissà che via passa da lì, deve essere una figata!!! Ritorno in me e procedo a cliffare schifezze guadagnando in due giorni una buona quarantina di metri. Sarà un bel cantiere ma sarà anche un’altra storia!!!
Rientrato a casa cerco sulla guida che via passa da quella super fessura e…..non c’è nessuna via lì!
Mi sembra impossibile che una linea così sia scappata all’occhio dei grandi alpinisti che si sono cimentati in Ambiez.
Chiamo il grande socio Gian (Gianluca Bellamoli) e gli propongo di andare a fare un giro a vedere com’è la situazione, per vedere se effettivamente la “nostra” linea fosse libera. Ovviamente il Gian accetta subito la proposta e partiamo prendendo tutto l’occorrente per aprire una nuova via, anche se siamo convinti di trovare la via già chiodata.
Ci basiamo su alcune foto fatte con il cellulare (orrende) e in men che non si dica siamo al cospetto di questo pilastro. Lo scrutiamo in ogni sua ruga ed entrambi speriamo di essere i primi ad avere intuito questa sua nuova linea. Ci leghiamo e parto. Il primo tiro è facile e dopo 50 mt sono alla base della fessura che indica la via. Non ho trovato nessun chiodo di passaggio e (mentre allestisco la sosta) mi guardo in giro sempre con il “chiodidetector” inserito e non vedo nulla. Recupero il Gian e solo adesso ci rendiamo conto di essere i primi a mettere le mani su questo capolavoro.
Gian su L1
A questo punto parte una serie di tiri che sono una figata pazzesca! Non che il primo sia brutto eh, la fessura detta la direttiva della via e i friend vanno giù come ridere. Apriamo due tiri bellissimi e adesso siamo alla base di una fessura off-width, ovvero fuori misura.
Gian su L2
Io su il bellissimo L3
Io sulla super fessura off-width di L4
Abbiamo con noi una serie di friend fino al 5 BD e dopo 4 metri dalla sosta mi accorgo che questo “amico viola numero 5” sta già facendo il suo sporco lavoro. Bene e adesso?!? La fessura continua ad essere fuori misura per mettere friend, forse il 6 (che non abbiamo) potrebbe andare, ma poi chi ce l’ha il 6?! E se non va bene neanche il 6?!?
Vabbè, mi appendo al friend e decidiamo di mettere 3 spit in questa sezione di fessura californiana, poi run-out, rimetto il friend del 5 e arrivo in sosta!
E’ presto e abbiamo tutta la giornata davanti ma fa un freddo cane. Siamo a 2800mt e perdipiù si è messo anche a tirare vento, ci saranno 5/6 gradi.
Il Gian cerca il suo piumino nel saccone ma si accorge che invece è rimasto in macchia. Gli dico di usare il mio che tanto io ero ancora caldo per il tiro appena aperto, ma una bottiglia d’acqua bucata ha completamente bagnato il mio piumino rendendolo inutilizzabile. Troppo freddo per continuare con solo una felpetta e un antivento. Ci caliamo.
Siamo contentissimi per i metri guadagnati, la bellezza e logicità della via ma allo stesso tempo ci dispiace essere con i piedi per terra perché ci sarebbe piaciuto aprire la via in una giornata sola…sarà per la prossima!
Ecco perchè il nome della via “Bastava un Piumino”.
Torniamo dopo una settimana, lo zero termico è a 4200mt e si sta da dio. Ri-arrampichiamo la via liberando tutte le lunghezza fino alla fine della off-width e con altri due tiri bellissimi aperti da un super Gian siamo in cima a questo pilastro ancora vergine che decidiamo di chiamare “Pilastro Canino” per la sua forma appuntita.
Sulla cima del nostro “Pilastro Canino”
Libro di Via
Una via, a nostro avviso, meravigliosa che segue una linea incredibile, fessure perfette e logica impeccabile ti fanno raggiungere la cima completamente in sintonia con l’ambiente circostante!!!
Ancora un gran avventura ricca di emozioni. Grazie Gian…”però il rientro in bici non lo fò altro!!!”.
Grazie di cuore anche ai mitici amici del rifugio Agostini.
Ecco il tracciato e la relaione by Gian:
Ringrazio: Wild Climb, Patagonia e ProAction.
Buone tacche,
Andreino.
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